Una relazione all’università

Salve, ho acquistato  la sua guida riconquistala, avrei alcune
domande. Io e la mia ragazza ci siamo lasciati (se cosi si può dire) lei
non sapeva più cosa provava per me ecc. Entrambi universitari: durata 3
anni; ultimo periodo pseudo convivenza (5 mesi) in casa mia (con i miei
ovviamente) tornata a casa dopo poco, da parte sua: freddezza, paura,
disorientamento, e lacrime finali che dicono ora non so cosa provo è
meglio prendersi una pausa, non voglio farti del male ti voglio bene
ecc. Al che dolorante sono io a dire non stiamo più insieme, ultimo
contatto due settimane fa(due giuorni dopo la fine): riporto la sua roba a
casa sua lasciando una lettera (spiegando io chi sono nel profondo,un po
di elucubrazioni mentali e poi un saluto con amarezza). Ora però mi sono
accorto di aver scordato diversi oggetti da restituirle a casa mia (cosa
fare?), la tattica del biglietto va bene anche dopo un mese di contatto
zero?
Geronimo

Caro Geronimo,
non so a che punto siete degli studi, ma ti posso dire che l’approssimarsi della fine degli studi è purtroppo un noto killer sentimentale. Sono rare le relazioni nate in età studentesca che sopravvivono ai cambiamenti della vita apportati dal “rito di passaggio” segnato dall’ingresso a pieno titolo nel mondo adulto. Questo non significa rinunciare in partenza, ma essere consapevoli che le storie, in questi casi, possono essere recuperata con un profondo reset e un radicale cambiamento degli schemi. Quando uno dei partner cambia si può stare al suo passo solo se si riesce a evolvere con lui, rifondando la storia all’insegna di nuovi progetti. Lascia perdere il biglietto e lascia perdere gli oggetti rimasti a casa, che rischiano di essere solo un alibi per qualche inopinata azione compensativa. Concentrati su di te e fa’ in modo che l’uomo che porterai all’appuntamento di riaggancio sia una sorpresa per la tua ragazza.
Un saluto,
Andrea