Una ragazza sotto tutela

Ciao Fabio,
per me è stato un anno davvero difficile e questo probabilmente ha influito nel rapporto di coppia, mostrandomi più fragile, più debole agli occhi della mia ragazza! sono un ragazzo solare, la gente mi conosce, mi saluta e mi rispetta, nell’ultimo anno sono un po’ venute a mancare queste cose. 
In linea parallela ti racconto  quello che stava succedendo alla mia ragazza, era da due anni che cercava lavoro, alla fine siamo riusciti a trovare a settembre 2011 un azienda che l’assunse come segretaria. la famiglia non l’ha mai aiutata e la gestione dei soldi a livello famigliare è sempre stata pessima, (la crisi ha dato la bastonata definitiva). 
A marzo 2012 sono riuscito a darle una mano a prendersi la sua prima auto usata, Nel frattempo verso maggio ci fu un sabato che mi chiese se poteva andare a trovare la sua ex collega di lavoro, io le dissi certo, vai pure, stessa cosa fece anche il sabato successivo, finchè non inizio a tramutarsi in abitudine e si trasformò che, dalla visita giornaliera, si fermava tutto il weekend dall’amica, anche a dormire! questo mi turbò molto e mi fece innervosire più e più volte…ero nero di rabbia, e li i ruoli si invertirono, ne ero cosciente, io la cercavo e lei si allontanava. 
Voglio ritornare ad una stabilità di coppia.
Giuseppe
Caro Giuseppe,
ho faticato non poco a riassumere il tuo romanzo (sintesi, ragazzi, per favore!), nel quale balza all’occhio un dato: sembra che questa ragazza finora abbia vissuto sotto tutela. 
Guarda, ti copio alcune frasi del tuo messaggio.

– “Siamo risusciti a trovare a settembre un’azienda che la assunse”
– “Sono riuscito a darle una mano a prendersi la sua prima auto”
– “Mi chiese se poteva andare a trovare la sua ex collega”
– “Sono arrivato ad accennare la cosa a sua sorella, dicendole che S. non si comporta bene”
– “andando dalla sua amica ha preso una multa, vorrei poterla aiutare”

Giuseppe, questa ragazza ha 23 anni, come mi dici, oppure 13? 
La tua sembra proprio una di quelle storie basate sui “giochi di ruolo”: il genitore e la bambina, l’uomo forte e protettivo e la ragazza indifesa e sprovveduta che non può affrontare il mondo da sola. Non volermene se sono pungente, Giuseppe, ma il fatto che metà della tua lunga lettera (rileggila) tu la impegni a celebrare te stesso, mi conferma il sospetto che quella “stabilità” che rimpiangi nella tua storia fosse un punto di incontro fra due squilibri, un copione in cui ciascuno di voi due giocava una parte funzionale al ruolo dell’altro. 

Ma due squilibri che si completano non fanno un equilibrio. E lo vedi adesso: non appena lei (finalmente!) si è decisa ad abbandonare il suo copione, a “ribellarsi” a quel ruolo di bambina sotto tutela che tu e la famiglia le avete assegnato, ti senti perso. Provi rabbia (parole tue), ti senti tradito, anche se causa del “tradimento” è un’innocua amica. 

Sospetto che non gradirai le mie parole, Giuseppe, ma credo che questa “ribellione” della tua ex sia semplicemente il segno di una crescita. E forse un’opportunità, per te, di crescere con lei, se vorrai e saprai rifondare questo legame all’insegna di un rapporto finalmente paritario e adulto.

Un saluto,
Fabio