Se ti dicessi che mi ha lasciata a causa dei problemi di lavoro e familiari che ora lo circondano? Se aggiungessi anche che pur volendoci bene ha deciso che la mia vita fuori dai suoi casi sarà migliore? Ho già acquistato il manuale ma farà nal caso mio? La confusione è tanta quanta la voglia di salire sul primo treno e andarmelo a riprendere ma non vorrei peggiorare la situazione.
Non riesco ad accettare che stiamo bene insieme, potremmo essere felici ma dei fattori esterni ci impediscano di realizzare il tutto. Posso fare qualcosa o devo semplicemente affidarmi al silenzio e alla speranza? Solitamente non sono una ragazza che rimane a guardare!
Erica
Cara Erica,
e se io ti dicessi che è molto raro che un uomo lasci “per fattori esterni?” Se ti dicessi che ci sono miglialia, più probabilmente milioni di coppie che stanno insieme nonostante i “fattori esterni”. E che anzi, in virtù di quel meccanismo che definiamo “causa ostativa”, nella coppia trovano un’oasi felice ove ripararsi da un lavoro che non va o combattere uniti contro una famiglia ostile? E se aggiungessi che “la tua vita sarà migliore” – una variante solo un po’ meno scontata di “ti lascio perché ti amo troppo” – ha tutto il sapore della classica fesseria maschile (chiedi a un amico sincero per conferma)?
Dunque Erica, tu puoi benissimo seguire l’instinto e saltare sul primo treno. I casi della vita sono imrpevedibili, e chissà che il tuo amico, commosso dopo aver incassato l’ennesima conferma della tua incondizionata devozione, non decida di capitolare ai tuoi piedi. Ma se vuoi il mio parere, prova a vedere la cosa da un’altra prospettiva: cose come affidarsi per un po’ al silenzio, per esempio, non significano rassegnarsi a rimanere a guardare.
Un caro saluto,
Andrea