1) che cosa intendi esattamente per “Rispetto” in coppia?
2) a cosa ti riferisci e “che cosa comprende” il rispetto di cui tu parli?..
3) come riconoscerlo, cioè: nella vita di tutti i giorni, “come” capisco “quando” sto rispettando “un pizzico in più me stessa” rispetto al partner (quindi sono con il giusto mindset) e quando no (cioè sto rispettando più lui senza accorgermene)?…
4) Mentre stai con il tuo partner, come fai a renderti conto del momento in cui non ti stai più rispettando “al punto e livello giusto” ?
5) quali “campanelli d’allarme” dovremo avere come riferimento? cosa guardare?
6) quali sono “le domande che potremmo porci” per prenderne coscienza in prima persona da soli?
Quando mi innamoro non riesco a percepire le cose oggettivamente, è questo che mi frega, forse puoi darci dei dettagli, pensieri, degli esempi di casi, e dei suggerimenti di domande rivelatrici per noi, che possano riportarci alla realtà più oggettiva e fare il punto della situazione. Così da essere svegli e non dover aspettare il momento tragico dell’annuncio del partner per rendercene conto, per prevenire e tenere sotto controllo questa situazione e consapevolezza. Tu in una storia come fai a tenere sotto controllo questo bilanciamento?…Spero tanto di potermi confrontare con te, sarebbe un immenso piacere per me!!
Grazie tante, e complimenti per tutto!!
Roberta
Ciao Roberta,
credo che tu abbia individuato uno dei punti nodali di una relazione felice. Un rappporto di coppia non è uno scambio ultilitaristico, ma nemmeno una fusione in cui l’identità di uno si perde in quella dell’altro. Lo “stile relazionale sicuro”, alla base delle unioni durature e appaganti, si alimenta di aree di fusione così come di aree di autonomia, nelle quali ciascuno trova un’opportunità per coltivare la propria realizzazione come individuo, rispettando quindi se stesso. Capiamo quando abbiamo smesso di rispettare noi stessi quando “donare” all’altro cessa di essere il frutto della generosità che proviamo naturalmente per chi amiamo, ma si trasforma nella condiscenza bisognosa. Il nostro gesto cessa di essere spassionato e diventa un espendiente inconfessato per ottenere l’approvazione altrui, estorcere un credito di attenzioni e affetto nella segreta convinzione che siamo indegni di un amore. E’ quello che finiscono per fare le tante persone – uomini e donne – che accettano un partner inadeguato, arido di sentimenti, irrispettoso o infedele.
La chiave per uscire da queste situazioni si chiama autostima e si traduce, appunto, nel rispetto per sé olte che per l’altro. Nessuno è più attraente di conosce se stesso, sa che cosa vuole e non esita a mostrarsi consapevole di quanto prezioso e inalienabile sia il proprio diritto a realizzarsi e a essere felice.
Un caro saluto,
Andrea