My name is Tanino (ovvero: l'amica americana)

Salve, dottor Stussi, sarò sintetico ed efficace. 2008: conosco casualmente un’americana su Facebook; tra di noi immediato e notevole apprezzamento. Successiva fase di interruzione dei contatti. 2010: ripresa della comunicazione epistolare e incontro dal vivo per un solo pomeriggio. Lei riparte e poi si mette con uno, al contempo contattandomi e dicendo che è dura non pensare a me. Lei lascia il ragazzo, mi ricontatta e torna in Italia, stavolta per quattro giorni: passione, romanticismo, felicità, al punto che decidiamo di avere una relazione a distanza.

Dopo tre mesi di intensa comunicazione FB, io, da uomo perfetto, il più sexy, il più raffinato, quello con cui vuole vivere, mi trasformo, dapprima, in “sei troppo diverso da me, non so…”, poi, in seguito a moderate pressioni di chiarificazione da parte mia, in “non provo più lo stesso, è meglio che non ci sentiamo più”.

Ora avrei la curiosità di chiederle come la distanza e la brevità del rapporto dal vivo modifichino le tempistiche e la strategia di riconquista. Inoltre, se posso realizzare una specie di “grande incontro” a distanza e se le mie pressioni (di cui sopra) abbiano in realtà già fatto verificare un “incontro chiarificatore”, seppur virtuale, tale da potenziare IRRIMEDIABILMENTE la razionalità di lei.

Alessandro

Ciao Alessandro,

è piuttosto frequente che le relazioni nate in circostanze straordinarie (una vacanza, un viaggio in un paese…) si rivelino fuochi di paglia come quello che hai conosciuto. Se ci fai caso, la fase calante inizia inesorabilmente quando uno dei due partner inizia chiedere qualcosa di più di un’avventura e chiede qualche garanzia continuità, magari pretendendo che la cosa sia suggellata da un nome (“ma io e te stiamo insieme?”).

Se vuoi che la storia continui, quello che devi fare è sforzarti di farle credere che il vostro rapporto rimanga perennemente la scappatella che è stato agli esordi. Di fatto non sarà necessariemente così, ma è importante che lei “senta” la cosa in questo modo.
Quindi:

– no all’intenso rapporto epistolare, che consuma la passione riducendo tutto ad abitudine;
– no a richieste di etichettare la relazione o di chiarire i termini del rapporto; lei si deve sentire libera e in balia delle emozioni;
– sì, quando sarà passato un po’ di tempo, a un viaggio a sopresa. Senza farlo sembrare una missione dettata dal solo desiderio di incontrarla (non so se hai visto il film My name is Tanino). Trova una scusa per andare “dalle sue parti” e, una volta lì, fa’ il possibile per renderti indipendenet, a cominciare dall’alloggio.

Detto questo, Alessandro, il mio consiglio è: guardati intorno. Ci sono migliaia di altre ragazze che puoi conquistare subito e con uno sforzo assai minore. Il passato, certe volte, è solo un dolce rifugio per i nostri sogni.

Un saluto
Fabio