Le vere cause di una separazione

Ciao Andrea, ti scrivo poiché dopo 7 mesi di frequentazione con un uomo innamoratissimo di me la storia è in crisi perchè deluso, ferito dai miei comportamenti non corrisposti come dovevano. Premesso che sono separata e proveniente da una storia malatissima, lui ha resistito a tutti i miei sbalzi di umore, rifiuti etc, fino a quando, al momento di cambiare completamente vita da parte mia dovendolo seguire trasferendomi da lui e cambiando  lavoro, sono emerse le mie paure…da lì, apriti cielo! …dopo circa 20gg di stand by, ci siamo rivisti per parlare e per fargli capire che sto cambiando, che sto affrontando un percorso psicologico e che cmq credo nella nostra storia. Lui non ha stimoli per ripartire, ha ancora dubbi, paure, timori, stenta a credere alle mie parole, ha paura che io non riesca a dargli ciò di cui ha bisogno e ancora mi “vomita” addosso tutti i miei errori. Cosa posso, devo fare? Grazie.

Caterina

 

Ciao Caterina,
puntare l’indice contro se stessi viene spontaneo quando una persona a cui teniamo ci volta le spalle. Ma spesso in questo modo cadiamo nel cosiddetto “errore di attribuzione”, vale a dire un’errata attribuzione delle cause della rottura. Il passo successivo è prodigarsi in azioni compensative — con le quali speriamo cioè di ottenere il perdono dell’altra persona e “convincerla” che possiamo cambiare. Si crea così una spirale pericolosa dalla quale è sempre più difficile uscire e il mio sospetto è che tu ci sia pericolosamente dentro. Le tue intemperanze hanno retto alla perfezione per 7 mesi di storia: molto probabilmente non sono loro il problema. Il problema, come spesso accade, potrebbe essere stato il “salto di qualità” che a un certo punto avete prefigurato per la vostra storia con il tuo trasferimento e la convivenza. Il passaggio tra una relazione “bambina”, ossia vissuta alla giornata fra travagli e vette di passione, e una relazione “adulta” ci appare un’evoluzione scontata. Pensiamo che sia un passaggio scontato e che le cose andranno per forza meglio. Ma non è così. L’equilibrio che bene o male reggeva prima non si riforma automaticamente. Non devi quindi “convincere” il tuo ragazzo di niente, Caterina. Devi invece ripristinare la spensieratezza e l’assenza di orizzonti già scritti che regnavano ai tempi in cui tu eri una enfant terrible. Stop ai progetti, basta chiarimenti, niente tediosi discorsi sui massimi sistemi dell’amore: la prossima volta che vi vedrete offrigli invece una serata piacevole e incosciente.

Un caro saluto,

Andrea