ciao fabio ora posso dire che il tuo libro lo so’ quasi a memoria …pero’ tra’ il dire e il fare…siamo stati insieme 3 anni bellissimi c’era tutto passione complicita’ ecc poi si rifa’ vivo il suo ex compagno che l’ aveva sempre trattata male…e’ gli sono venuti dei dubbi perche’ ora gli sembrava bravo e cosi’ se ne’ andata…( ha’ un figlio con lui)..io ho’ seguito il manuale e dopo 20 giorni e’ tornata..dicendo che mi amava e che con lui non ci poteva piu’ stare…(in 20 giorni mi ha’ chiamato 10 volte piangendo)ora e’ riandata via dopo 2 settimane…perche dice che lui non c’ entra ma’ non e’ piu’ sicura nemmeno di me….che fare dottore? forse l’ho’ ripresa troppo presto?considera che io ho amato lei e il suo bimbo…ciao a presto..
Andre
Ciao Andre,
eccolo qua, il classico triangolo: lei, il bravo ragazzo (tu, che mi confermi quanto amassi lei e il suo bimbo), il bastardo. Quando si crea questo quadretto l’evoluzione è invariabilmente la stessa. Formalmente persuasa che una brava ragazza dovrebbe stare con uno serio e in gamba come te si mette insieme. Ma dal fondo delle sue emozioni una vocina continua a dirle che quello stronzo che la trattava male è ciò che in realtà vuole. E alla fine la vocina la convince. Almeno fino alla prossima volta che il bastardo avrà superato di nuovo la soglia, lei si persuaderà di nuovo che una brava ragazza dovrebbe stare con uno serio in gamba come te e il giro ricomincia.
Come uscire da questo loop? Non voglio fare pericolose generalizzazioni, ma la via maestra nove volte su dieci è: lasciare perdere questo tipo di donne. Una donna che prova l’inconscio bisogno di essere maltrattata è una donna con problemi di autostima e i suoi squilibri, come hai ben visto, si ripercuotono inevitabilmente su chi ha accanto.
L’altra strada è provare a darle un po’ di quello che, inconfessabilmente, lei desidera: aggiungi una sana dose di mascalzonaggine maschile al tuo comportamento. Smettila di adorarla, perdonarla, accoglierla. Finiscila di essere il fazzoletto per le sue lacrime: la prossima volta che ti chiama piangendo dille, garbatamente ma con fermezza, che hai da fare. E quando il suo bimbo rompe le palle, mandalo al diavolo senza troppi complimenti.
Un saluto
Fabio