Caro Fabio,
la persona di cui ti parlerò, non ha una personalità comune.
E’ un ragazzo di 44 anni, conosciuto la primavera scorsa, un tipo lontano dai miei soliti canoni: non particolarmente piacente, disordinato, non troppo attento a compiacermi con l’immagine insomma, ma molto protettivo, determinato, passionale, grande amante. Allo stesso tempo, fortemente combattuto tra l’immenso bisogno di emotività e calore affettivo e la razionalità che un rapporto possa funzionare e durare solo sulla base di parametri razionali..come un buon lavoro stabile e sicuro ad esempio, che è stato uno degli elementi per i quali ad un certo punto mi allontanato da se.
Io ho 35 anni, impazziva per me, sia per la mia figura che per il mio carattere deciso ma allo stesso tempo caldo e solare.
La nostra storia si è sviluppata e si è conclusa in soli pochi mesi, forse 3.
Vivevamo in città distanti circa 250km, ero sempre io ad andare da lui perché da me non potevo ospitarlo e piu’ vivo la vita, piu’ mi guardo intorno, piu’ mi confronto con il prossimo, piu’ mi rendo conto di quanto era troppo prezioso quello che avevamo noi due.
Nessuno sa stare bene andando semplicemente a fare la spesa, o preparandosi un aperitivo tra le mura domestiche, o semplicemente stando vicini in silenzio sulla spiaggia a coccolarsi sotto il sole, o cucinando per la propria compagna. A nessuno capita di desiderarsi senza sosta, di sorridere sulla stessa battuta di un film e potrei andare avanti così per pagine intere.
Poi, i primi problemi: la distanza, i miei orari di lavoro, la precarietà del mio lavoro…di conseguenza le sue provocazioni, le sue strategie di allontanamento ed ecco, la mia stanchezza, lo sconforto ed il tentativo disperato di riavvicinarlo a me ed intenerirlo con il pianto ma non potevo fare errore piu’ grande, la mie debolezze e le mie paure vennero così alla luce senza filtri e determinano in maniera brusca e irreversibile il suo desiderio di interrompere il nostro rapporto, in modalità tra l’altro anche del tutto sgarbate e discutibili.
E’ da Agosto quindi che non me ne faccio una ragione, che continua a mancarmi, che continuo ad amarlo nonostante tutto. Gli ho scritto a Natale per dirgli che avevo preso lavoro e fargli gli auguri ma la sua risposta è stata del tutto fredda e distaccata. Poi un’altra email, appena un paio di settimane fa per dirgli che ero stata in un posto dove mi aveva portato lui e che conservavo ancora bei ricordi di noi ma lui nulla, nessuna risposta.
Credi che ci sia ancora qualche speranza?…E’ assurdo, ci amavamo veramente molto.
Mente_Cuore
Cara Mente_Cuore,
la tua lettera, intensa e delicata, è un racconto eloquente dei sentimenti laceranti che ci investono dopo un abbandono. Facci caso: da agosto, quando questa separazione si è consumata e “continui ad amarlo nonostante tutto”, una parte considerevole di te ha smesso di vivere nel presente. Sei ancora con lui nel vostro meraviglioso passato, congelata in quei tre mesi che più lì rivivi più si idealizzano. I ricordi che ti circondano sono mattoni dorati che lentamente stanno costruendo un muro che ti impedisce di guardare oltre.
Con questo non voglio dire, cara Mente_Cuore, che tu non abbia possibilità con quest’uomo. Segui il manuale per incrementare le tue chance e tenerti alla larga dagli errori di riconquista. Ma prima di fare qualunque passo, il mio consiglio è: riprendi te stessa. Quanta energia stai disperdendo nelle elucubrazioni del passato? Concentrarsi sui “se”, piangere su presunti errori, crogiolarsi sui suoi sofismi su calore affettivo e razionalità non serve assolutamente a nulla, se non a impedirti di vivere qui e ora.
Riparti da te, da questo tuo grande desiderio di amare che, ne sono certo, potresti tornare ad esprimere alla sua massima intensità se riprendessi a vivere nel presente, a guardare ciò che ti circonda adesso come a una fonte di gioie e opportunità, eliminando dal tuo vocabolario frasi come “a nessuno capita di desiderarsi senza sosta” o “nessuno sta sare bene standosi semplicemente vicini”. Sono falsità, e ti stanno tenendo prigioniera.
La scomoda verità è che nessun partner e unico o insostituibile, anche se a noi tutti piace pensare così. Più ti riaprirai al mondo, più vedrai quest’uomo scendere dal piedistallo su cui l’hai posato, e sul quale lui è ora consapevole di trovarsi, sapendo di poter disporre a suo piacimento dei tuoi sentimenti. Lavorare per ristabilire un “rapporto di forza” sereno ed equilibrato fra tu e lui è la premessa di ogni azione che riguarda il tuo futuro.
Un saluto,
Fabio