
Purtroppo, dopo l’ennesimo litigio in una storia a distanza e fortemente altalenante, per la prima volta mi sono resa conto che per quanto io mi ritenga ‘innamorata’ del mio ormai ex, in realtà lui sia una persona nociva per me, che con lui tiro fuori il mio peggio e che ormai riaverlo è diventata un’ossessione che mi tiene imprigionata in una sorta di limbo.
La mia domanda per te è, in fondo, la più banale del mondo: come faccio davvero a dimenticarlo? Perché la testa mi dice ‘lascialo perdere, ti farà sempre solo soffrire e per correre dietro a questa chimera ti stai perdendo tante occasioni e persone che potrebbero arricchire la tua vita’. Ma la pancia, lo stomaco, le emozioni, il cuore… sono un’altra storia. E ricordano le belle emozioni, forse rese ancora più intense dalla natura travagliata di questo amore, l’intensità di tanti momenti, l’intesa mentale e fisica: e come spesso dici anche tu, fra la razionalità e la ‘pancia’ è sempre quest’ultima ad avere la meglio.
Io ci provo, cerco di non pensarlo, non gli scrivo, non lo cerco… mi sono reinventata tanto, cerco di vivere al cento per cento le mie giornate e riempirmi la vita di cose belle e gratificanti senza rimuginare sul passato; ma poi basta non solo un suo semplice messaggio, ma anche un profumo che mi rimanda a lui, una canzone, un luogo per sopraffarmi e spezzarmi il cuore.
Ho paura di non essere capace di lasciarlo mai, totalmente, andare.
Puoi darmi una mano, una semplice parola?
Grazie mille,
Marta
Cara Marta,
troncare una relazione tossica è una decisione coraggiosa, che troppe persone preferiscono rimandare di continuo, perpetuando un’infelicità che può durare anni o vite intere. Sii grata a te stessa per aver compiuto questo passo.
la ragione per cui è così difficile sbarazzarsi di una storia è molto simile ai motivi che impediscono alle persone di smettere di fumare o di seguire costantemente una dieta. Gli americani lo chiamano “effetto orso bianco”. Se ora io ti dico di non pensare a un orso bianco, tu penserai proprio a un orso bianco; se ti ripeto “dài, sforzati di non pensare a un orso bianco”, l’immagine dell’orso bianco diventerà ancora più forte.
Questo semplice paradosso ci insegna che il nostro controllo razionale sulla “pancia”, come hai perfettamente espresso, è limitato. Non significa che non possiamo fare nulla per accelerare il “decorso”. Al contrario, c’è un primo, importantissimo passo che puoi fare ora: accettare che le cose stanno così, e lasciare che il ricordo svanisca piano piano. Sembra banale, eppure, nel momento in cui smettiamo di contrastare le cose che osteggiamo, queste iniziano spontaneamente ad allontanarsi da noi. In questo viaggio ci saranno momenti in cui ti sentirai forte e determinata e momenti in cui ti sentirai sprofondare di nuovo nella palude dei rimpianti. Funziona così, e se accetti le regole del gioco, potrai guardare serenamente in faccia anche i momenti di sconforto e lasciarli scivolare via. Una consapevolezza non ti deve mai abbandonare: le ferite dell’anima sono come tagli sulla pelle: piano piano, indipendentemente da noi, si rimarginano.