Come convincerla parlando al suo "io bambino"

Buongiorno Dottor Stussi.
Sono riuscito, seguendo il training, a fare 2 uscite, la prima di mezzora la seconda un sabato sera.

La settimana dopo l’ho richiamata (le prime 2 erano state proposte da Lei) per una nuova uscita ma ho trovato una persona indecisa che mi ha detto se non potevamo rimandare la settimana dopo perché aveva impegni. Stizzito per l’impazienza ma con educazione ho argomentato (errore grosso) che forse era meglio interrompere gli incontri e che nella sostanza probabilmente la nostra storia si basava più su infatuazione ed intimità sessuale invece di staccare per un pò ed attendere gli eventi. Chiaramente Lei si è risentita, ci siamo chiariti la settimana dopo ma da li in poi non si è fatta più sentire neppure tramite sms.

Leonardo

Ciao Leonardo,
l’effetto di questo bluff, come avrai intuito, è una spirale di razionalizzazione che in qualche modo ha rotto l’incantesimo: al posto del suo “io-bambino”, che si stava godendo in pace le emozioni di questo nuovo corteggiamento, si è insediato il suo io “genitoriale” — quella vocina che stava finora sullo sfondo per dirle: “ehi, ma cosa fai, esci di nuovo con quello là?” ed era responsabile delle sue incertezze.

Come hai imparato, sarebbe stato sufficiente ignorarla per non alimentarla fino a renderla soverchiante. Ma bando ai rimorsi. E’ un errore modesto e non credo proprio che la situazione si sia resa irrecuperabile per questo. Ben stai facendo a fare un passo indietro con una pausa.

Visto che lei non si è fatta viva come avremmo potuto aspettarci, ora puoi provare tu a fare una mossa di riavvicinamento. Lascia accuratamente da parte spiegazioni e argomentazioni tormentate e cerca, invece, di puntare di nuovo a quella parte bambina, emotiva e spensierata, che finora ti ha dato soddisfazione. Come? Per esempio proponendole di prendere insieme un gelato a quel gusto che a lei piace tanto, oppure a “scoprire” insieme un mercatino domenicale, o ancora a ballare a una fiera di paese…

Un saluto
Fabio