A 39 anni mi sento finita

Fabio, cosa posso fare, se non disperarmi? Il mio lui, 11 anni più giovane di me, se ne è andato dall’altra parte del mondo. Negli Stati Uniti, per un posto di ricercatore che lo terrà lì per anni, o forse per sempre. Come se non bastasse mi ha confessato che non provava più nulla per me e che nell’ultimo anno e mezzo stava con me solo per pietà. Probilmente mi ha anche tradito, credo anche con delle prostitute, anche se solo adesso (scema che sono) me ne rendo conto. Lo odio, e ancora di più odio me stessa. A 39 anni mi sento finita.
Marika

Cara Marika,
una separazione, specie se si proviene da una storia lunga e coinvolgente, è a tutti gli effetti un lutto, vale a dire una perdita che può portare con sé un trauma faticoso da superare. Per questo, se hai la sensazione che il precipizio non abbia fine, ti suggerisco di prendere in considerazione l’idea di farti dare una mano da uno psicoterapeuta della tua città, che è lì per questo e potrà aiutarti fattivamente a smentire la credenza errata che ti sta condizionando — quella che sei destinata a rimanere sola e non avrai altre chance. Se non hai qualche nominativo a portata di mano, chiedi al tuo medico di base.

Detto questo, ti suggerisco una piccola valvola di sfogo “express” a mo’ di tampone per i giorni bui. Procurati un bel blocco e impegnati a riversare nelle sue pagine, con cadenza quotidiana, tutti i tuoi dispiaceri. Lascia che le lacrime scorrano mentre dai conto al tuo diario del dolore, della rabbia e della delusione che hai in corpo. 
Quando hai finito di scrivere, non rileggere. 
Al di fuori delle tue parentesi di scrittura, impegnati inoltre a limitare le occasioni in cui parli agli altri della tua sventura (lo sfogo quotidiano con il diario renderà questo impegno più facile). 
E’ poco, ma è il primo passo per ricominciare a guardare alla tua vita con la fiducia che la tua vita merita.

Un abbraccio
Fabio