Da lei, all'improvviso, un lungo messaggio auto-commiserativo

Caro Fabio,
ho letto attentamente e più volte il tuo manuale e voglio dirti innanzitutto un enorme GRAZIE per la fiducia n me stesso che sto riconquistando e anche per la serie di cazzate che sicuramente mi hai evitato di commettere !!!

(…) Sono passati 10 giorni e Lei mi ha scritto un lunghissimo messaggio che sono costretto a copiarti in alcune parti (…) COSA dovrei scriverle ?

Un caro abbraccio
E.

Caro E.
ho omesso il messaggio della tua ragazza e ho cambiato la tua iniziale per ragioni di riservatezza. Si tratta — lo ribadisco per chi ci leggerà dal sito — di un genere di sfoghi auto-commiserativi ha molto spesso una funzione non dissimile dal pianto con cui i bambini cercano di richiamare l’attenzione dei genitori, o di certe marachelle fatte dai bimbi perché gli adulti finalmente si accorgano di loro. Sono richieste di “carezze”, strategie più o meno raffinate con cui diciamo a noi stessi “oh, poverino, come sono sfortunato” e chiediamo una pacca sulla spalla a chi ci sta intorno. Gli elementi, nel caso che mi descrivi, sembrano esserci tutti, compreso un bel capro espiatorio (la sorella e, nel non detto ma sottinteso, tu).

Beninteso: un’interpretazione del genere, se confermata, non esclude che il disagio denunciato dalla tua ragazza sia reale e lacerante. Ma non sarà mostrandoti comprensivo e accondiscendente nei confronti delle sue richieste di attenzioni che risolverai la situazione. Al contrario, se tu adesso le vieni incontro con la risposta che un messaggio del genere si vuol sentire (qualcosa sul tipo “ti capisco, poverina, mi dispiace tanto e quando vorrai ti potrai sempre contare su di me”) non farai altro che recitare la tua parte nel copione che lei ha già scritto: la tua ragazza incasserà la sua dose di “carezze” insieme al tuo via-libera per vivere la sua decisione di lasciarti in tutta serenità e senza l’ombra di un senso di colpa, magari con il bonus aggiuntivo della consapevolezza che, quando le gira, può riaverti a uno schiocco di dita.

Questa sua lettera, E., è un punto a tuo favore che puoi gestire accortamente pro domo tua. Lei ti ha investito della funzione di “dispensatore di conforto”, e se ora tu le fai mancare quelle metaforiche carezze che lei ti ha chiesto, la renderai sempre più bisognosa della tua attenzione.

In soldoni, il mio consiglio è quindi quello di non rispondere al suo messaggio, o ancora meglio di replicare (possibilmente con un po’ di ritardo) con una risposta breve ed evasiva: una o due frasi “fuori tema” che spostino la conversazione su argomenti “neutrali” senza fare cenno alcuno ai suoi travagli. Assicurati di non sembrare risentito o polemico: semplicemente, dalle un’implicita prova che non stai al suo gioco perché hai di meglio da fare. Tieniti pronto perché le prime reazioni potrebbero essere anche polemiche o accusatorie (le marachelle del bambino, ricordi?), ma puoi star certo ce questa mossa accrescerà ulteriormente ai suoi occhi il tuo prestigio di “dispensatore di carezze” e per reazione sarà sempre più portata a cercarti per avere il tuo apprezzamento.

Un saluto
Fabio