Dopo un mese di contatto zero ho chiamato e rivisto la mia ex.
Incontro di mezz’ora come da manuale, leggero, piacevole, da vecchi amici, senza riferimenti al passato, pochissimo contatto fisico, spensierato. Dopo mezz’ora io ho chiuso l’incontro, lei mi ha salutato con un “ci vediamo” ma io son rimasto sul vago. Tutto ok.
Ora devo pianificare il secondo incontro, e nel manuale si suggerisce “un’esperienza ad alta densità emotiva”. Ho però paura di “bruciarmi” perché ci siam visti solo una volta, e non vorrei che proponendo una cosa particolare lei si spaventi per la paura che io ci riprovi di nuovo, allontanandosi e vanificando questi piccoli progressi.
Riassumendo: la logica mi direbbe di fare ancora un paio di incontri brevi e tranquilli prima di una cosa più in grande. Nel manuale si dice invece di passare subito a “un’esperienza ad alta densità emotiva”. Quali sono i motivi e i vantaggi dell’approccio suggerito? Non c’è un rischio troppo elevato di vanificare il lavoro precedente per la troppa fretta?
Grazie per la risposta!
Marco
Ciao Marco,
perdona il ritardo della risposta, che confido potrà esserti ancora utile. Devi sempre avere chiaro che il parametro di ogni azione di riconquista sei tu. Se la prospettiva di alzare la posta ti fa sentire provoca inquietudine non esitare a proporre un secondo incontro tranquillo: se tu ti senti a tuo agio, la ragazza si sente a suo agio.
Non sia però un alibi per perdere di vista l’obiettivo, con il rischio di impantanarsi nell’amicizia. Seppur con i ritmi che hai scelto di imprimere, sul medio termine la tua azione dovrà seguire un principio di carico crescente, in modo che ogni incontro sia un pur minimo passo in avanti.
Un saluto,
Fabio