Caro Andrea
sono il suo capo, ho 42 anni e ho 15 anni piu’ di lei. Quando ci conoscemmo lavorativamente, nacque subito una sintonia tale che la portò nel tempo, un anno fa a lasciare il suo ragazzo storico, con il quale stava da 3 anni e con il quale andava d’accordo su tutto, per intraprendere una relazione che è durata un anno. La differenza di età,
il mio appoggiarmi ad una stabilità di vita di coppia, la mia disabilità fisica (ho problemi di deambulazione che lei non ha mai fatto pesare), l’hanno resa un pò distante dalle amiche con le quali lei ha un rapporto molto stretto. Non ce la facevo ad uscire il sabato e seguire i ritmi della movida. Per molti motivi, lei si è sentita appiattita su di una vita non sua, ed ha deciso di lasciarmi quest’estate, dicendomi che “ci abbiamo provato, non farti sensi di colpa, stai sereno, ma siamo troppo diversi, ed io sono serena così”. Io sono disperato, tra sensi di colpa e per la sua “serenità”, come se avesse buttato nel WC un anno comunque fatto di vita insieme. Ora la vedo spesso sul lavoro, essendo mia dipendente. Io cerco di parlarle il meno possibile, ma lei mi cerca ogni volta per dirmi di stare sereno, che non mi vede tale. Il bello è che io avevo per la prima volta da 22 anni di malattia trovato la mia normale felicità, ed ora mi sento completamente perso e vuoto. Piango ogni mattina, ed è un calvario. Io sono convinto che lei si riveda con
l’ex, e con le amiche (che hanno favorito la riconciliazione con quest’ultimo a mio discapito). Essendo suo capo, devo comunque agire in maniera asettica, e dare direttive, anche nella serenità del gruppo. Questo atteggiamento di forzatura mentale mi sta letteralmente uccidendo. Quando mi guarda mi sorride con quegli occhi dolci, e io devo
resistere, e lei mi porge la mano dicendomi: stai sereno? Per favore stai sereno che non hai nulla da rimproverarti, Io sono serena. Io proprio non ce la faccio a stare sereno, perchè dopo che ho capito che cosa sia la felicità dopo anni di solitudine e buio, in cui lei aveva acceso una luce, ora mi vedo di nuovo piombare nel baratro dell’abbandono. Come agire per riconquistarla? Devo scappare? Fuggire? O come riappropriami del mio ruolo di maschio Alfa che vedo perso? Sto lavorando a mille, e sto affrontando guai fisici, che mi stanno letteralmente distruggendo. Vorrei un aiuto per riconquistarla. Come
fare? Grazie.
Anonimo Gaucho
Ciao Anonimo Gaucho,
vorrei darti una risposta più positiva, ma non posso che guardare all’oggettività di questo rapporto: una relazione fra due persone lontane per età, aspettative, amicizie, interessi. Nella sua durezza questa donna è stata lucida e onesta: avete vissuto insieme una stagione meravigliosa, che con tutta probabilità doveva concludersi. Davvero ha un senso rimproverarsi per non aver seguito i ritmi della movida o per non esserti conformato al suo stile di vita? Io credo che ciascuno abbia il diritto – e in un certo senso il dovere – di pretendere un partner allineato al proprio modo di vivere e alle proprie aspirazioni. Lo so che è difficile, ma considera l’idea di vedere questo vostro anno insieme come una stupenda ed effimera parentesi, che ti ha arricchito e ti ha spronato a guardare avanti nella consapevolezza che puoi avere ancora di più e acora di meglio.
Se, nonostante questo, vorrai comunque tentare di riconquistare questa donna (e ho la sensazione che sarà così!), riprendi prima te stesso. Sembra uno slogan, ma è una cosa molto concreta che puoi impegnarti a fare nella tua quotidianità del lavoro, delle sfide imposte dalla salute, dei progetti che ti appartengono. Fatti un picolo piano d’azione e convoglia su di esso quelle energie che adesso disperdi nell’idealizzazione del passato. Più recuperi la tua centratura più recuperi quelle caratteristiche “alfa” di cui parli, a cominciare da quella serenità che vedi mancare nello svolgere il tuo ruolo al lavoro.
Un caro saluto,
Andrea