Caro Fabio,
sarò noioso ma, ringraziandoti ancora una volta per aver fatto tornare la mia ragazza, provo a farti una nuova domanda. Come ricorderai uno dei motivi per cui lei mi lasciò, come tu mi aiutasti a capire, era che io ero troppo “molle” e remissivo nei suoi confronti. Adesso ho imparato, come dici tu, a “mettere i paletti”, ma certe volte la tecnica non funziona bene, ovvero io mi impunto su qualcosa, le dico che non va bene ma lei non se la mette via, anzi mi risponde male e iniziamo a litigare. Ieri per esempio abbiamo fatto un litigio per un motivo banalissimo (…) io sono rimasto fermo sulle mie posizioni ma lei se l’e’presa proprio e dice se continuiamo a litigare e’meglio che ci lasciamo ancora.
Giampiero
Caro Giampiero,
pubblico la tua mail perché offre lo spunto a un argomento interessante: come “educare” una ragazza. Dal corso hai imparato che è importante delimitare le condotte femminili con una serie di chiari “paletti” e salvaguardarli con un sistema di premi e sanzioni. Dalla tua lunga mail, che ho tagliato, ho ricevuto l’impressione che proprio sulle “sanzioni” il tuo sistema abbia qualche falla.
La regola fondamentale è non sanzionare la ragazza ma il comportamento. In soldoni, se lei per esempio ti manca di rispetto curando la sua corrispondenza di sms mentre è a cena con te, la reazione corretta è qualcosa del tipo: “Ehi, non mi sembra sia una buona idea stare insieme per dedicarsi al telefonino. Facciamo così: siccome mi sembra che abbiamo tutti e due delle cose da fare, ci vediamo un’ altra volta a cena quando siamo più rilassati, ok?”
In questo modo, accompagnando la tua frase con un tono disteso e cortese, tu ti focalizzi sul comportamento e lo sanzioni con una precisa “punizione”. Se invece te ne vieni fuori con un tono piccato e una frase del tipo “Perché mentre siamo insieme passi il tempo a mandare messaggi? Mi sembra che tu sia maleducata!” allora la tua sanzione è diretta verso la persona. E’ facile così innestare una spirale distruttiva con lei che, anziché correggersi, si mette sulla difensiva oppure contrattacca rivangando altre tue intemperanze vere o presunte. In breve tempo questo genere di sanzioni “distruttive” può portare alla reciproca ostilità e alimentare una sensazione di incompatibilità. Se al contrario tu riesci a esprimere i tuoi appunti in maniera costruttiva, lei non solo sarà indotta a correggere i comportamenti errati, ma ti percepirà sempre più come il “giudice” della sua condotta e sarà inconsciamente incentivata a ottenere la tua approvazione mostrando comportamenti “virtuosi”.
E’ un sistema che funziona molto bene con i bambini, ma — lo vedrai — anche con gli adulti.
Un saluto
Fabio